venerdì 3 agosto 2012

Per il Taranto anche la D è un miraggio

Davvero mortificante la situazione che sta vivendo la città di Taranto, non solo dal punto di vista dell'annosa questione Ilva, ma anche da quello calcistico.
Il Taranto, dopo essere stato radiato lo scorso 29 giugno dal calcio professionistico, non è in grado di trovare imprenditori seri che facciano ripartire il calcio almeno dalla Serie D.
Negli ultimi giorni si era parlato di un accordo di massima raggiunto dal gruppo Colomba-Nardoni con il sindaco, ma tutto ciò è saltato nelle scorse ore a causa della mancanza di garanzie avute dai due imprenditori da parte dell'amministrazione comunale.
Tanti, troppi veti imposti dal Comune di Taranto, che ha respinto varie proposte, tra cui quella che portava a Dario Boldoni, cognato dell'ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino.
Salvo miracoli dell'ultim'ora provenienti dalla public company messa in atto dal presidente del Consorzio Asi Emanuele Papalia, il Taranto perderà l'opportunità di sfruttare il Lodo Petrucci, che gli avrebbe permesso di disputare il maggior campionato dilettantistico italiano.
Non è pensabile vedere una squadra con una storia importante alle spalle giocare in Eccellenza o addirittura scomparire definitivamente dal mondo del calcio; se la missione D fallirà, così come sembra, sarebbero doverose le dimissioni dell'attuale sindaco di Taranto Ippazio Stefàno.



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