domenica 14 aprile 2013

Un anno fa moriva Piermario Morosini

Il 14 aprile di un anno fa il calcio italiano piangeva la morte del centrocampista del Livorno Piermario Morosini, ucciso da un problema al cuore durante il match di Serie B all'"Adriatico" di Pescara.
12 mesi dopo, tutto il mondo del pallone e non solo ricorda soprattutto un uomo che, nonostante le tante avversità che aveva dovuto subire, aveva avuto la forza di andare avanti e proseguire il suo sogno.
I calciatori del Livorno gli hanno dedicato una video-lettera, il Pescara Calcio ha dedicato la tribuna ospiti alla memoria del giocatore, così come la gradinata dell'"Armando Picchi", che sarà intitolata al "Moro".
In una vicenda già tanto dolorosa, fa male sapere che i medici avrebbero potuto fare di più per salvare la giovane vita di Morosini, se solo si fosse usato il defibrillatore.
Ma indietro non si può più tornare, resta, oltre al ricordo sempre vivo del 25enne, un forte monito al calcio italiano perchè ciò che è successo quel maledetto giorno non deve mai più accadere.

1 commento:

  1. COMUNICATO STAMPA

    Defibrillatori obbligatori per tutte le società sportive: “Un grande passo avanti, sulla vita non si scherza”
    Ivan Mangone, General Manager di Progetti Medical, si dice soddisfatto per l’attuazione del Decreto Balduzzi,
    una legge che avvicina l’Italia ai parametri europei

    Torino, 6 maggio 2013 – Il Decreto 18 marzo 2011, meglio noto come Decreto Balduzzi, dal nome dell’ex ministro della Salute Renato Balduzzi, è finalmente operativo: le società sportive dilettantistiche e professionistiche dovranno obbligatoriamente dotarsi di defibrillatori semiautomatici.

    Si tratta di un enorme passo avanti per chi, come Progetti S.r.l, unica azienda italiana costruttrice di defibrillatori, da anni si batte quotidianamente per la sensibilizzazione all’uso di questa macchina salvavita anche nel settore extraospedaliero.

    “Il decreto e la sua attuazione – dice Ivan Mangone, General Manager di Progetti – prevede un chiaro cambio di rotta, dimostra una presa di coscienza sul tema delle morti improvvise che ogni anno conta nel nostro paese oltre 60mila vittime. Come produttori di defibrillatori e unici ad aver sviluppato questi dispositivi in Italia, investiamo non soltanto nella tecnologia, ma ci impegniamo anche per cercare con le nostre attività sul territorio di cambiare la cultura e la sensibilità delle persone, cercando di far passare il concetto che ognuno può essere vittima e soccorritore. Una legge che obbliga in modo chiaro la presenza di defibrillatori è segnale di appartenenza a un Europa che ci vedeva indietro e miopi di fronte a questo importante dispositivo salvavita”.

    Le società dilettantistiche avranno 30 mesi di tempo per adeguarsi alla nuova norma, quelle professionistiche 6 mesi. Gli oneri saranno a carico delle società, ma queste potranno associarsi se operano nello stesso impianto sportivo, oppure potranno accordarsi con i gestori degli impianti perché siano questi a farsene carico. Il decreto ministeriale contiene linee guida dettagliate sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori: dovrà essere presente personale formato e pronto a intervenire, e il defibrillatore dovrà essere facilmente accessibile, adeguatamente segnalato e sempre perfettamente funzionante. I corsi di formazione saranno effettuati dai Centri di formazione accreditati dalle singole Regioni.

    In Italia, ogni 8 minuti e 45 secondi c’è un caso di arresto cardiaco: “Ora – sostiene Mangone – le istituzioni dovranno vigilare sul rispetto di questa legge: sulla vita non si scherza”.



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    Fax +39.011.645822
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