Ciò che sta vivendo la città di Taranto da un punto di vista calcistico è a dir poco grottesco, solo poco più di un mese fa si sognava la Serie B, ora il baratro è ad un passo.
Dopo la mancata iscrizione in Prima Divisione ufficializzata lo scorso 29 giugno, per la squadra rossoblu è a rischio non solo la partecipazione alla Serie D, ma anche la sua esistenza stessa.
Tante, troppe voci si stanno susseguendo in questi giorni, ma la dura realtà, almeno per il momento, è che si è in presenza di molte parole e pochissimi fatti.
Si è parlato di un clamoroso ritorno di Blasi, ex presidente controverso, di Emanuele Papalia, altro ex patron del Taranto, ma la cifra raccolta è stata pari a 200 mila euro, insufficiente per l'iscrizione nei dilettanti.
L'unica certezza è garantita dalla fondazione Taras, una rappresentanza di tifosi che a proprie spese si sta dando da fare per cercare l'imprenditore adatto e, in un futuro prossimo, ha come obiettivo quello di entrare nella società come socio per garantire trasparenza nella gestione e per proporre nuove idee e progetti.
La speranza è che ci sia una svolta positiva a breve e che il calcio a Taranto si possa salvare, perchè è impensabile non vedere più una squadra rossoblu calcare il terreno dello stadio Iacovone.
L'appello che fanno tutti i supporters ionici è rivolto anche agli imprenditori di club di Serie A, che potrebbero far proseguire il calcio nella città dei due mari, come auspicato, tra l'altro, nei giorni scorsi dal giornalista della Rai Ivan Zazzaroni.
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